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PARLIAMO DI TRANSIZIONE ECOLOGICA


Quali sono i passi da fare per operare una transizione ecologica in maniera rapida ma consapevole

Facciamo il punto, con TEMPO ZERO, su cosa significhi precisamente l’espressione “transizione ecologica”. In termini semantici, con questa locuzione si intende il processo con cui le società umane si rapportano all’ambiente fisico, cercando di realizzare un equilibrio armonico di convivenza con l’ecosistema a livello tanto locale quanto globale.

Ciò si traduce, andando più nel concreto, in un’azione di riconversione tecnologica finalizzata alla minor produzione possibile di sostanze inquinanti. Quest’ultimo aspetto riguarda principalmente le aziende e le attività produttive in genere, che poco alla volta stanno intraprendendo un percorso di transizione ecologica che va di pari passo con quello di decarbonizzazione.

COS’È IN PRATICA LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

Si tratta di una graduale conversione a un sistema economico sostenibile che giunga a una progressiva riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2 eq) fino alla loro quasi totale scomparsa. Ciò è dettato da un’urgenza di cambiamento che parte da una presa di coscienza generalizzata e che negli ultimi anni si è concretizzata in un serio impegno politico delle istituzioni.

Ne è nata l’Agenda per la Sostenibilità 2030 dell’ONU, un programma di azione in 17 punti o obiettivi sottoscritto nel 2015 da 193 paesi membri dell’ONU. Il termine ultimo che i partecipanti si sono dati per raggiungere il traguardo della sostenibilità, il 2030, appunto, è molto vicino e periodicamente, da circa tre decenni, se ne fa il punto nella Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Nell’ultima, la COP26 (Conferenza delle Parti) del novembre 2021, è emersa come ancora più pressante l’urgenza di operare una transizione ecologica e di impegnarsi in progetti ancora più ambiziosi di quelli fissati dall’Accordo di Parigi del 2015. Da questa data storica, la prima intesa internazionale sul climate change che fissava come obiettivo il contenimento dell’aumento della temperatura globale sotto i 2°C, vertici come quello di Glasgow (il COP26, appunto) sono diventati essenziali per accelerare la corsa alla riduzione delle emissioni.

Ecco, quindi, che una transizione ecologica da parte delle realtà produttive di ogni paese diventa lo strumento principale per raggiungere gli standard prefissati dalla Conferenza delle nazioni. Si tratta di operare scelte e cambiamenti per utilizzare in maniera efficiente forme di energia rinnovabile, valorizzare le risorse locali e dar vita a un sistema di economia circolare. Ciò richiede investimenti e cambi di rotta oltre che di abitudini, ma diventerà un’indiscussa opportunità di crescita economica.

IN CHE MODO OPERARE IL PROCESSO DI TRANSIZIONE ECOLOGICA E DI DECARBONIZZAZIONE?

Non esiste una soluzione universale e testata, ma si procede a piccoli passi, iniziando da alcuni obiettivi concreti:

  • aumento dell’efficienza aziendale a partire dalla bolletta;
  • ottimizzazione dei processi produttivi;
  • efficientamento delle tecnologie del carburante;
  • creazione di un ecosistema attraverso la giusta comunicazione.

Parlando più in generale, a livello globale il processo dovrebbe attuarsi con il ricorso a tecnologie di ultima generazione che garantiscano maggiore efficienza, promuovendo il concetto di mobilità sostenibile attraverso l’implemento di infrastrutture e l’utilizzo di mezzi elettrici oltre che di combustibili green, impegnandosi in progetti di rigenerazione urbana con la riqualificazione di aree dismesse e l’implementazione di sistemi smart.

Tutto ciò, ovviamente, dovrebbe andare di pari passo con la realizzazione di un’economia circolare, che si traduce in monitoraggio continuo delle condizioni climatiche e ambientali, valorizzazione energetica degli scarti attraverso una politica decisa del riuso e utilizzo di materie prime sostenibili e fonti di energia rinnovabili.

Il ruolo principale in tale percorso di transizione ecologica lo giocano le aziende. Sono loro, infatti, le prime implicate nel processo di riscaldamento globale e di emissione di gas serra. Urge quindi non solo una sensibilizzazione in tal senso, ma anche un sostegno economico e formativo per aiutarle a investire nelle tecnologie necessarie a operare tale cambiamento.

Transizione ecologica significa comunque anche nuove opportunità, perché sempre più il mercato chiede condotte etiche e processi sostenibili. Gli stessi protocolli internazionali penalizzano chi non monitora e rendiconta la propria produzione di CO2 eq secondo il sistema ETS (Emission Trading System), il principale strumento dell’Unione Europea per contrastare i cambiamenti climatici riducendo in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas inquinanti.

Il tempo stringe ma la strada è ormai tracciata. I cambiamenti climatici vanno contrastati e la transizione ecologica è il passo necessario da fare per avere una chance di arrivare al traguardo.

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